AZIONI fuori POSTO - Filippo Porro e Silvia Dezulian

TITOLO RIMAYE
AUTORI SILVIA DEZULIAN e FILIPPO PORRO

 

rimaye: der. dal lat. rima «crepa» e? utilizzato in alpinismo per indicare il crepaccio terminale del ghiacciaio, spazio vuoto che separa il ghiaccio in movimento dalle pareti rocciose.

 

A partire da una riflessione sullo scioglimento e il distacco dei ghiacciai, Rimaye apre un’indagine su cio? che a breve e? destinato a sparire e la sua eredita?, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali in quanto entrambi modificatori di paesaggio e legati al passaggio del tempo e alla sua irreversibilita?.

 

I ghiacciai si stanno riducendo a strisce di ghiaccio inerte modificando profondamente il paesaggio e le risorse del nostro pianeta, e l’ambiente in cui vivranno i nostri figli e nipoti sara? molto diverso da quello delle generazioni del passato.
Il progetto vuole indagare la forza dirompente e la fragilita? disarmante sia dell’umano che dell’ambiente che lo circonda mettendoli sullo stesso piano, ponendo l’attenzione sulla loro capacita? di modellarsi e immagazzinare storie e vissuti destinati a sparire per lasciare spazio a cio? che verra?.

 

Un ghiacciaio si deforma per gravita?, e? in perenne movimento, si sposta sotto l’effetto del suo stesso peso a differenti velocita?, i suoi crepacci cambiano, scivolano, si frammentano; cosi? come il nostro corpo e? sempre in movimento, si adatta ai luoghi in cui abita, cambia, sulla sua pelle si formano solchi, cicatrici, puo? strapparsi, rompersi, fino a scomparire. E’ solo una questione di tempo. Il corpo e? come un ghiacciaio. Quella goccia d’acqua che si insinua tra le crepe di ghiaccio, le allarga e riesce a spostarle impercettibilmente a valle si fa goccia di sudore che si insinua tra i corpi, li fa cedere poco alla volta fino ad esaurirli e imprimersi a terra.

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